Coronavirus, l'Italia chiude
Il Governo nazionale ha adottato un’ordinanza con nuove misure restrittive per contenere il contagio da coronavirus. Le nuove misure, che si sommano alle esistenti, sono valide dal 21 marzo al 25 marzo, quando scade il dpcm che aveva imposto la stretta a tutti gli spostamenti e la chiusura di bar e negozi.
Dal canto suo, il governo Musumeci va avanti sulla linea dell’intransigenza, nonostante Palazzo Chigi abbia precisato che proprio i negozi di generi alimentari saranno aperti nel week end. Domenica tutti i negozi rimarranno chiusi in Sicilia, anche ipermercati e supermercati avranno le saracinesche abbassate. La Sicilia mantiene la strategia della fermezza, ribadita in una ordinanza firmata dal presidente della Regione, che vieta anche l’attività motoria all’aperto e impone una sola uscita al giorno per fare la spesa.
Di seguito, il dettaglio della nuova ordinanza del governo nazionale.
PASSEGGIATE E CORSA – Troppe persone a spasso: arriva perciò il divieto di svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto. Resta consentito fare, purché da soli, attività motoria nei pressi dei casa, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona. E’ vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici.
BAR DI STAZIONI E AUTOGRILL – Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento di benzina. Possono restare aperti gli autogrill lungo le autostrade ma vendendo solo prodotti da asporto. Restano aperti i bar di ospedali e aeroporti, con obbligo di assicurare il rispetto della distanza di almeno un metro.
STOP ALL’ESODO NEL WEEKEND – Per frenare i rischi di esodo nel weekend verso case vacanza e seconde case, il governo dispone dal venerdì al lunedì il divieto di ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale.
SALTA LA STRETTA SU NEGOZI E UFFICI – Il nuovo giro di vite arriva dopo lunghe discussioni e una riflessione del premier, che voleva evitare di imporre nuove misure draconiane soprattutto se dall’effetto dubbio. Il ministro Roberto Speranza, il Pd e i Cinque stelle spingono per una stretta ancor più dura. Conte ascolta gli esperti e poi ne parla con i capi delegazione prima di dare il via all’ordinanza.